Produrre energia pulita, condividerla a livello locale e trasformarla in valore economico, ambientale e sociale: è questa la logica che guida le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), una delle innovazioni più interessanti nel panorama energetico italiano.
In particolare, entrare in una CER come impresa significa accedere a un modello che riduce i costi, rafforza l’indipendenza energetica e consolida il legame con il territorio.
Nell’articolo raccontiamo quali sono i vantaggi concreti che una piccola o media impresa può ottenere entrando a far parte di una comunità energetica, con uno sguardo particolare a Refutura, la CER promossa dall’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, con il supporto tecnico di Sabar.
Che cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?
Una CER è un soggetto giuridico autonomo che crea configurazioni energetiche composte da cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni, organizzazioni locali in libera associazione che condividono energia prodotta da fonti rinnovabili all’interno della medesima zona geografica. Lo scambio avviene virtualmente, attraverso la rete elettrica nazionale, a patto che tutti i membri si trovino nell’area servita dalla stessa cabina primaria (in Italia sono circa 2.000, mappabili tramite il portale del GSE).
Ogni CER è un soggetto giuridico autonomo, spesso costituito come fondazione, cooperativa o associazione, che stabilisce il proprio funzionamento interno e la ripartizione dei benefici in base a uno statuto condiviso. La sua forza risiede nella varietà e complementarità dei membri: produttori, consumatori e prosumer (chi al contempo produce e consuma) contribuiscono in modo differenziato ma sinergico.
Perché un’impresa dovrebbe aderire?
Per le Piccole Medie Imprese, la partecipazione a una CER può essere una scelta vantaggiosa dal punto di vista strategico, reputazionale ed economico.
Tra i principali benefici troviamo:
- Ritorno dell’investimento
Entrare a far parte di una comunità energetica consente di ridurre il tempo di rientro dell’investimento per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
L’energia prodotta condivisa genera per il produttore un incentivo aggiuntivo che gli garantisce l’ottenimento di un contributo economico fino a 120 €/MWh per 20 anni, con premi maggiorati per impianti sotto i 200 kW.
Per gli impianti realizzati nei comuni con meno di 50.000 abitanti è inoltre previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR (Decreto CACER)
- Reputazione, relazioni e radicamento territoriale
Aderire a una comunità energetica significa posizionarsi in modo credibile nel proprio panorama locale, come impresa attenta alla sostenibilità ambientale e all’innovazione sociale. Per molte aziende, questo si traduce in un vantaggio competitivo concreto, dal momento che l’impegno per la transizione ecologica è un criterio sempre più rilevante nelle scelte di consumatori, fornitori, stakeholder e investitori.
Infine, far parte di una CER rafforza le relazioni con il territorio, favorendo la fiducia tra soggetti eterogenei uniti da una visione comune, aprendo nuove strade alla collaborazione anche in ambiti diversi da quello energetico.
Il caso Refutura: perché aderire alla CER della Bassa Reggiana
Costituita il 3 dicembre 2024, Refutura riunisce cittadini, imprese e istituzioni della Bassa Reggiana intorno a un progetto collettivo di produzione e utilizzo di energia rinnovabile in grado di generare valore ambientale, economico e sociale in un territorio che, negli ultimi anni, ha visto aumentare esponenzialmente i danni causati dalle emissioni climalteranti.
Per le imprese locali, aderire significa entrare in una rete in espansione che valorizza gli impianti fotovoltaici già esistenti, semplifica l’accesso agli incentivi e rafforza la visibilità dell’impegno ambientale.
Anche le aziende prive di impianti di produzione possono partecipare gratuitamente come consumatori, condividendo l’energia consumata alla configurazione energetica genereranno un incentivo che ricadrà sul territorio sotto forma di opere sociali.
Per gli enti pubblici, condividere l’energia significa ridurre la dipendenza dalla rete nazionale e contenere le spese energetiche, liberando risorse da destinare a servizi essenziali come scuole, impianti sportivi e strutture sanitarie.
Inoltre, parte dei ricavi di Refutura viene reinvestita in progetti ambientali e sociali — dall’acquisto di attrezzature mediche, all’educazione alla sostenibilità, fino all’efficientamento energetico degli edifici pubblici — generando un impatto positivo duraturo sulla qualità della vita delle comunità locali.
Refutura incarna pienamente la strategia energetica dell’Emilia-Romagna, in cui le CER rappresentano non solo strumenti tecnici o economici, ma veri e propri catalizzatori culturali che promuovono sinergie locali.
La CER della Bassa Reggiana si inserisce in un contesto regionale che ha già censito oltre 129 iniziative di comunità energetiche (dati ART.ER 2024: La mappatura delle misure e dei progetti. L’analisi dei modelli di Comunità energetica emergenti sul territorio emiliano-romagnolo (PDF – 6,2 MB) )1 e punta a superare i 6,2 GW di potenza da fonti rinnovabili entro il 2030. Il fotovoltaico, con 3.587 MW già installati e una crescita del +18% in un solo anno, è oggi la componente più dinamica di questo percorso.
Sei un’impresa e vuoi aderire alla Comunità Energetica della Bassa Reggiana? Compila il modulo per ricevere maggiori informazioni e scoprire come partecipare.
*nell’immagine in copertina: impianto fotovoltaico di Sabar da 440 kW: il primo ad aver condiviso energia per la CER REFUTURA