I rifiuti nelle alluvioni, l’approccio di Sabar

L’aumento dei fenomeni climatici estremi e le loro conseguenze colpiscono in particolare alcune regioni, tra cui la nostra.  

In Italia, dal 2010 al 31 ottobre 2023, Legambiente ha registrato 684 allagamenti da piogge intense, 166 esondazioni fluviali e 86 frane da piogge intense1. Nel 2024, in Emilia-Romagna, sono avvenuti 22 allagamenti da piogge intense (nel 2014 erano stati 5), 14 esondazioni fluviali (nel 2014 erano state 2) e 2 frane da piogge intense (nel 2014 era stata 1)2 

La gestione locale tempestiva dell’emergenza risulta fondamentale per la rapida risoluzione dell’evento. In tale frangente rientra anche la gestione dei rifiuti alluvionali.  

L’alluvione e ciò che resta

La priorità in un’emergenza alluvionale è mettere in sicurezza le persone, gli animali e i beni fisici. In seguito, con grande tempestività e quasi simultaneamente, è necessario far defluire le acque, sistemare gli argini, sistemare gli allacciamenti di acqua, luce e gas, ripristinare le case e le aziende per garantire tranquillità e un rapido ritorno alla “normalità”, ritirare i rifiuti e i fanghi generati, pulire strade e collegamenti.  

Sabar ha sviluppato la sua esperienza occupandosi della gestione delle alluvioni di Lentigione di Brescello (dicembre 2017), della provincia di Forlì-Cesena (maggio 2023) e di Cadelbosco Sopra (ottobre 2024).  

In tali occasioni, Sabar ha imparato a efficientare sempre di più i suoi processi e ha usufruito di una sempre migliore risposta dalle autorità locali (Protezione Civile, Enti Locali, Forze dell’Ordine), con cui ha instaurato comunicazione e collaborazione ottimali.  

Sabar e la gestione dei rifiuti alluvionali  

Con gli eventi alluvionali in Emilia-Romagna del maggio 2023, la Regione ha emanato una serie di Ordinanze specifiche (n. 67, 73, 78, 125) per disciplinare la gestione dei rifiuti alluvionali, comprese le modalità di stoccaggio e smaltimento da parte degli enti gestori come Sabar.  

A seconda della tipologia del rifiuto, il percorso cambia: una filiera complessa, ma efficace nel contenimento dei rischi da contaminazione.  

I rifiuti solidi urbani e ingombranti  

Possono essere conferiti a bordo strada, al primo punto di raggruppamento individuato da Sabar e dal Comune (dove si effettuano le prime operazioni di selezione per l’avvio al recupero), oppure al centro di raccolta. Raccolta, gestione e monitoraggio sono a carico di Sabar, che traccia i mezzi utilizzati per il trasporto e fa una stima percentuale del conferimento da ciascun Comune 

Gli impianti di destinazione, a loro volta, devono pesare le differenti tipologie di rifiuto e compilare un registro di carico e scarico 

Molta cura e attenzione vanno riservate ai RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, che vanno differenziati dagli altri.  

I rifiuti liquidi 

I liquidi di ritorno che hanno avuto comprovata contaminazione (con rifiuti, fognature, sostanze chimiche) sono raccolti, trasportati e conferiti da Sabar all’impianto di destinazione (IRETI a Reggio Emilia). Sabar calcola le quantità basandosi su numero di viaggi e capienza dei mezzi; per particolari tipologie, il calcolo è fatto all’arrivo all’impianto di destinazione.  

In seguito, IRETI si occupa della depurazione o del trattamento chimico-fisico. 

Le acque fangose e i sedimenti 

Non sono considerati rifiuti se raccolti nell’immediatezza e non contaminati. In questo primo caso, il privato può mandare le acque nelle caditoie verso i campi, direttamente o tramite autospurgo. I sedimenti vengono inviati al rifacimento degli argini 

Se i sedimenti sono misti a rifiuti, vengono conferiti in cassoni appositi, che Sabar deve smaltire a ciclo continuo, e ai punti di primo raggruppamento. Dopo l’ispezione visiva e la cernita, vengono destinati agli impianti di trattamento o destinazione finale, o a recupero 

“Altri rifiuti” 

Sono classificati quelli provenienti da cernita, che vengono avviati a recupero o a smaltimento a cura di Sabar, con relativo monitoraggio puntuale.  

Per tutti i rifiuti vale la regola generale che il produttore del rifiuto risulta il Comune nel quale il rifiuto stesso si è generato.  

Buone pratiche per il futuro 

Dalle sue esperienze, Sabar ha imparato che la collaborazione con gli Enti Locali, i privati, le imprese e le realtà deputate alla gestione dell’emergenza sono imprescindibili per garantire qualità, efficienza e velocità nella risoluzione.  

La possibilità di usufruire degli spazi sul territorio, anche grazie alla disponibilità di privati e imprese, è un prezioso aiuto per organizzare la divisione e la cernita dei rifiuti raccolti:  

  • le isole ecologiche diventano degli hub, primi punti di raggruppamento necessari alla cernita dei rifiuti prima dell’avvio a destinazione; 
  • I cortili delle case possono essere le aree di primo raggruppamento per i rifiuti ingombranti dei privati;  
  • i parcheggi dei capannoni delle aziende contribuiscono a decongestionare le isole ecologiche e a distribuire il carico su più punti “hub”.  

Altra azione importantissima è la pulizia delle strade, che deve essere tempestiva per permettere ai mezzi di smaltimento rifiuti di muoversi agevolmente e alle persone di potersi spostare in caso di necessità.  

 

 

Fonti:  

  1. Report-Citta-Clima-2023-Alluvioni.pdf 
  1. CittàClima_2022 
  1. GeSTIONE DELLE MACERIE – 31.12.2016